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MOSTRA: LA BELLEZZA DEL TATTO

Eventi di cultura, arte e design sono sicuramente tra i strumenti di comunicazione più efficaci ed interessanti che abbiamo a disposizione. La DeLIGHT, occupandosi di ideazione, consulenza ed organizzazione di eventi nel settore di comunicazione d’impresa, arti visive e multimediali, ha recentemente coordinato il progetto della mostra tattile in Polonia “La Bellezza del Tatto”.

L’evento organizzato insieme al Museo di Slesia, Museo di Bielsko-Biala ed l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, presenterà le più importanti opere del Museo Tattile Statale Omero di Ancona. La mostra verrà iscritta nella lista delle attività culturali europee organizzate in occasione della Presidenza Polacca dell'UE. 

Grazie a tali iniziative il Museo Omero, una tra le prime istituzioni nel mondo dedicate al tattilismo, si sta affermando sempre più spesso in una dimensione internazionale, promuovendo "la cultura senza barriere". La mostra diventerà un evento interessante per tutti i visitatori che per la prima volta potranno toccare con mano le più importanti opere di scultura ed architettura mondiale. Per l’occasione verranno esposte copie in gesso delle più celebri sculture antiche e rinascimentali; non mancheranno le opere di Michelangelo Buonarroti. Sarà esposta anche una collezione di modelli architettonici in scala realizzati sulla base di rigorosi criteri scientifici, tra i quali un modello del Partenone e del Pantheon. 

Venerdì, il 14 ottobre avrà luogo l’inaugurazione della mostra presso il Museo di Slesia di Katowice. Successivamente, le opere saranno ospitate dal Museo di Bielsko Biala (dal 1 febbraio al 15 aprile 2012). Inoltre, la mostra sarà arricchita dalla presentazione delle buone prassi dell'ambito dell'educazione museale delle persone non vedenti e con carenze di vista, elaborate dal Museo Tattile di Ancona e dal Museo di Slesia (Muzeum Śląskie) di Katowice.

Per maggiori informazioni consultare i link:


ADDIO A STEVE JOBS


È morto Steve Jobs, il patron e fondatore della Apple, icona planetaria delle nuove tecnologie e «papà» tra le altre cose dell'iPhone. Aveva 56 anni ed era da tempo malato di un tumore al pancreas. L'annuncio è stato dato dalla stessa società di informatica.

Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano: è quanto si legge sulla home page della società di Cupertino dove campeggia una foto in bianco e nero di Steve Jobs con l'anno della nascita e quello della morte: 1955-2011. Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza e di lavorare con lui - si legge ancora sul sito - hanno perso un caro amico e un mentore ispiratore. Steve lascia una società che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre il fondamento di Apple. Tim Cook, amministratore delegato di Apple dopo l'addio di Jobs l'estate scorsa, ha detto:  Nessuna parola può adeguatamente esprimere la nostra tristezza per la morte di Steve o la nostra gratitudine per l'opportunità di aver lavorato con lui. Onoreremo la sua memoria dedicandoci a continuare il lavoro che lui amava così tanto.

La morte di Steve Jobs ha fatto irruzione sui notiziari tv e sui siti dei media americani, scalzando drasticamente Sarah Palin e la sua rinuncia alla corsa per la Casa Bianca. Il titolo (Apple) ha sbandato in apertura a Wall Street (-1,9%) per poi recuperare le perdite, passare in rialzo e infine chiudere quasi invariato (-0,2%). Il sito del New York Times titola a tutto schermo: Steve Jobs, il visionario della Apple, muore a 56 anni e sotto una foto con un iPhone. Il Washington Post: Muore Steve Jobs, il pioniere della tecnologia. La Cnn, sopra una foto della sua ultima creatura, l'iPad, il titolo Muore il fondatore della Apple. Sulla stessa linea tutte le tv che sono mobilitate con le telecamere puntate sullo stato maggiore di Cupertino, nella Silicon Valley, in California, dove è ancora giorno. Infine l'Huffington Post, presenta il titolo più “eclatante”: solo due parole a caratteri cubitali Rip, Steve (dove Rip sta per Rest In Peace cioè Riposa in pace).


Fonte: Corriere della Sera, www.corriere.it

COSTRUIRE UN BRAND ON-LINE

Un brand è un marchio o un nome al quale si associano una storia, dei fatti o delle attività. Il brand è caratterizzato, a volte, da una consistenza anche fisica (ad esempio se si tratta di un bene). Con l’utilizzo di specifiche strategie di marketing il brand ha assunto un’importanza assoluta. Un’azienda oggi non è solo rappresentata dal prodotto che essa produce, ma anche dall’immagine che fa percepire al pubblico, ovvero la brand reputation, con tutte quelle emozioni, significati, idee, opinioni, esperienze e quant’altro che una persona esterna all’azienda e non solo, coglie appena vede il brand. In questo articolo vedremo come si possa costruire un brand on-line partendo dall’inizio. 

I motori di ricerca tentano di costruirsi una propria rappresentazione del mondo umano in termini informativi, di flussi, di concetti, d'importanza e di desideri. Questo concetto, parziale, è fondamentale per comprendere perché il brand non possa e non debba essere un'entità puramente on-line. Il brand on-line non avrebbe senso o ne avrebbe in ben pochi casi, proprio in virtù di ciò che ho appena scritto. Dato che i motori di ricerca tentano di registrare una propria rappresentazione di quella che alcuni chiamano "realtà", il brand on-line migliore è quello che corrisponde ad un brand off-line realmente esistente. Ciò significa, in definitiva, che costruire un brand on-line significa di fatto costruirlo off-line e renderlo visibile on-line. Il brand deve esistere anche e soprattutto in quello che molti considerano "mondo reale". Ciò ovviamente non significa che non si possa costruire totalmente on-line un brand, ma la cosa è estremamente difficile, costosa ed applicabile a ben pochi contesti. 

Il brand deve essere caratterizzato da una storia. Costruire un brand, di fatto, significa costruire una storia attorno ad un nome. Una storia che deve avere uno story-board (una sceneggiatura), degli attori, degli spettatori e dei fatti noti. Se non c'è una storia che li colleghi, restano solo semplici link sul Web senza significato. 

Creando un brand bisogna trovare un nome, originale e facile da riccordare. Scelto il nome, si deciderà se allo stesso debba corrispondere un sito, blog, pagina sui social network o se debba essere parte di un contesto ancora più ampio. Naturalmente la presenza di un sito dedicato, se ben gestito, aumenta le probabilità che il brand sia recepito come tale on-line. La cosa non è comunque obbligatoria. 

Successivamente bisogna studiare un messaggio, comunicato o organizzare un evento che segni l'inizio della storia. Un evento, il lancio di una nuova linea, una manifestazione. Scelto il punto d'inizio, va scritto un articolo o una news sui social network e vanno inseriti i comunicati stampa negli appositi circuiti on-line. In questa fase è importante che vi siano comunicati con il solo marchio, senza link, ed altri con il link ed il solo marchio nel testo attivo. Ciò è importante per far comprendere al motore che l'apposizione di un nome ha significato anche senza il link, cosa che fa pensare al fatto che possa essere un marchio. In questa fase è vitale che ogni link abbia il marchio incluso e, soprattutto, che il marchio sia ripetuto molto spesso su siti esterni senza il link. Ciò si ottiene facilmente perché vari circuiti di comunicazione stampa non consentono di inserire link all'interno del testo. Sarà semplice, così, distribuire marchi con link e marchi senza link, semplicemente inserendo i comunicati in tutti i circuiti. Ovviamente sarà importante che altri siti e gli utenti di social network, oltre ai circuiti di comunicazione stampa, scrivano articoli, news o post sul nuovo marchio. Bisogna puntare, quindi, a dar rilievo alla notizia per far sì che sia citata da qualcuno. Bastano poche citazioni per dare il via alla storia. 

Cercando una strategia di branding on-line, al primo posto deve esserci la visibilità sui motori di ricerca. In questo caso è estremamente importante creare pagine sui social network, blog aziendali e scegliere bene le parole chiave (in questo caso è si sconsiglia scegliere come brand un nome corrispondente ad un azienda forte già esistente on-line. 

Successivamente, quando il brand è stato già creato è comunicato sul Web, il marchio deve continuare a vivere, aggiungendo pezzi di vissuto alla sua storia. Questo vuol dire che bisogna organizzare dei progetti, delle ricerche, avviare nuove linee, ecc. ecc. In sostanza, deve esservi un motivo per emettere un comunicato stampa almeno una volta al mese e per dare agli altri un'opportunità di parlare di voi. Il fatto che il brand si riproduca lo rende molto forte, reale, consistente e duraturo. Gli effetti benefici di un simile modo di procedere si ripercuotono sia sulle nuove iniziative, sia sul brand stesso. 

Creare un brand e smettere l'attività condotta per renderlo visibile significa vanificare l'investimento iniziale. Una volta che il brand sia nato è fondamentale che si continui a pensare alla sua visibilità. Deve trattarsi quasi di un atteggiamento mentale. Ciò si espleta principalmente riportando sul sito ogni fatto che si possa collegare al marchio, promuovendo e rendendo visibili attività che portino altri a parlarne, prevedendo comunicati stampa. In questo caso l’immagine aziendale diverrà un fatto importante e la comunicazione dovrà essere attentamente studiata. 


Fonte: www.webmarketing.html.it