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PERCHE’ APRIRE UN CORPORATE BLOG?


La natura sempre più partecipativa della rete e la diffusione dei nuovi strumenti di condivisione dell’informazione ha fatto si che questo repentino processo ha attirato l’attenzione delle aziende che stanno imparando a conoscere e valorizzare un nuovo bacino di opinion leader in grado di influenzare scelte ed opinioni di molti navigatori. Ma oltre alla assoluta necessità di saper ascoltare prima di poter partecipare, le aziende possono esse stesse diventare dei soggetti comunicanti attraverso l’apertura di un proprio corporate blog e far parte così del grande discorso della rete.

Il corporate blog, ovvero il blog aziendale che molte aziende creano per stabilire un dialogo con la propria community di utenti. Un corporate blog può essere gestito da un’organizzazione per raggiungere specifici obiettivi, ad esempio:

  • creare consapevolezza per il marchio;
  • migliorare l’ottimizzazione dei motori di ricerca;
  • rilevare feedback di mercato;
  • promuovere prodotti di nicchia non facenti parte del core business;
  • dare un’immagine più informale dell’azienda;
  • fornire contenuti sempre aggiornati sulla vita della propria azienda o l’evoluzione del proprio settore;
  • trovare nuovi clienti.


Per fare ciò, bisogna seguire alcuni semplici regole:


  • esprimere e valorizzare il potenziale dell’azienda;
  • utilizzare un linguaggio diretto; 
  • riconoscere e coinvolgere il network vicino alla sfera dell’azienda in modo da sfruttare l’effetto eco su altri blog.

Analizzare e partecipare al mondo dei blog e social network vuol dire rilevare le tendenze del mercato, raccogliere informazioni per sviluppare al meglio nuovi prodotti e servizi, migliorare il supporto post-vendita, la propria credibilità e la propria immagine.

Un business blog è la parte integrante di una strategia di marketing. Deve coinvolgere il brand attraverso contenuti impressionanti, umanizzare il marketing, stabilire la leadership, condividere news ed eventi, mostrare tutti i vantaggi di prodotti e dell’azienda. Il blog deve essere una sede permanente per le campagne social mediatiche e, avendo scopi multipli, deve dare l’opportunità di condividere all’esterno ciò che rende l’azienda speciale.

E-COMMERCE 3.0: DA BROADCAST A NARROWCAST


Come dice il vecchio proverbio, in fondo ad ogni cosa tutte le politiche sono locali e sebbene l’e-commerce abbia una portata globale, tutto si riduce a convincere i singoli clienti ad investire le loro disponibilità di danaro verso prodotti e servizi specifici. Ciò significa che ci sono due fasi per trasformare i visitatori in clienti nel vasto mondo di Internet: 

  1. Aggregare il maggior numero di clienti in un unico luogo. 
  2. Qualificare l’enorme bacino di utenza in un sottoinsieme di clienti davvero interessati alla tua proposta unica di valore e vendere direttamente a loro. 

Detto in altro modo, un uso di tipo broadcast ad esempio dei social network può portare una gran massa di persone in un singolo posto. E ‘ qui che un messaggio narrowcast del venditore può raggiungere e convincere un sottoinsieme interessato a compiere delle azioni di acquisto. 

Facciamo l’esempio che esista un gioco basato su una commedia romantica. I partecipanti possono scegliere la parte del protagonista, sia uomo che donna, e devono raccogliere gli elementi distintivi per corteggiare gli altri. Gli oggetti possono essere guadagnati al gioco o comperati scambiando moneta reale con la moneta del gioco. Facebook è la piattaforma ideale per gestire un gioco di questo genere, ma occorre fare qualcosa di più che solo pubblicare il gioco. La semplice pubblicazione del gioco è la ricetta dell’insuccesso. Bisogna attirare i consumatori che possono essere molto interessati con lo scopo di acquisire, raccogliere e conservare il loro interesse. 

Il mondo online sta facendo sempre più affidamento sulle connessioni e sui messaggi specifici diretti verso la giusta porzione di mercato ben segmentata, per fare crescere le vendite. E questo rappresenta una grande opportunità per i venditori. Per sfruttare efficacemente l’emergere di questo modo nuovo di concepire l’e-commerce, i venditori dovrebbero: 

  • Impiantare una autentica strategia sui social network: usare le capacità di broadcast della piattaforma per distribuire la conoscenza del prodotto (creare pagine fan, usare la pubblicità..), per poi rivolgere direttamente il messaggio al segmento ideale. Identificare i leader, portarli “sotto la tenda” e garantire un dialogo costante con i consumatori interessati. 
  • Costruire reti informali per gestire la lista: collegare i venditori con chi produce o distribuisce prodotti correlati per approfondire il catalogo ed accedere alle liste dei partner per accrescere il ritorno sulla propria lista personale. Alimentare e muovere il catalogo con sempre nuove offerte e proposte. 
  • Convertire i consumatori in micro affiliati: implementare un programma di micro-affiliazione che incoraggi i consumatori a promuovere i tuoi prodotti. Tenere il focus sui migliori prodotti in catalogo, sapendo che i nuovi visitatori comprano solo i prodotti che sono ben rappresentati e ben targhetizzati. 



I commercianti dovrebbero quindi costruire un business più connesso, in grado di sfruttare direttamente i rapporti con i consumatori, le relazioni indirette con i partner grazie alle liste comuni, ed estendere le relazioni tramite le raccomandazioni sociali. Nel nuovo mercato sociale che sta emergendo in questi anni, il sistema delle relazioni stabilirà chi vince e chi perde. 

Fonte: www.giovannicappellotto.it

E-COMMERCE 3.0


Il 2010 è stato l’anno dei social media: Mark Zuckerberg è stato nominato Time‘s Person of the Year, il film ”The social network” sembrava pronto per la gloria degli Oscar, e Facebook sembra superare il traffico giornaliero di Google. Certamente ci sono stati intoppi lungo il percorso - le impostazioni sulla privacy, la facilità d’uso e la debacle di Buzz di Google – ma nessun serio commentatore considera attualmente il social web di essere nient’altro che una parte consolidata dell’universo dei media. 

Per tutto questo, la monetizzazione del Web sociale è stata una storia di estremi. Mentre Zynga raccoglie più di 1 miliardo di dollari nelle vendite di macchine agricole virtuali, la grande maggioranza degli imprenditori sociali Web ha faticato a trovare la giusta tecnologia per creare un modello di business redditizio. Sondaggi dopo sondaggi hanno rilevato che le organizzazioni più grandi hanno utilizzato il Web sociale per la creazione di buzz, piuttosto che raccogliere clienti, e che i consumatori indirizzati sui prodotti attraverso le raccomandazioni sociali erano molto più propensi a provare il prodotto, ma non erano più propensi ad acquistarlo, rispetto a quelli che arrivavano dagli annunci di ricerca a pagamento. 

L’effetto broadcast delle piattaforme di social media crea il passaparola ma è l’effetto narrowcast tramite le connessioni credibili e conosciute che genera le vendite. In altre parole, la presenza su Facebook (tramite le pagine fan, i “Like” e le campagne pubblicitarie, ecc.) fa grandi cose per portare un prodotto a livello di consapevolezza, ma il processo di vendita attuale richiede più di un e-Commerce basato sui like, per quanto demograficamente sintonizzati, anche con un approccio personalizzato. Delta Airlines ha scoperto che mentre il buzz generato con campagne pubblicitarie ha prodotto effetti positivi, la società potrebbe creare risultati reali e misurabili con la distribuzione di un’app di prenotazione dei biglietti che è stata incorporata nell’esperienza di Facebook. 

La cosa più importante che si è scoperta è il valore della connessione nel mondo dell’e-Commerce. Gli effetti delle azioni dei venditori, che partecipino a programmi di affiliazione, sono più efficaci quando si coagulano attorno a reti sociali, ognuna delle quali promuove il prodotto di un altro venditore per un tempo definito. Questa condivisione di possibili clienti, demograficamente omogenea, fa in modo che ad un preciso consumatore sia offerto il giusto prodotto, nel tempo esatto della sua ricerca e che gli operatori di mercato coinvolti siano in grado di generare un flusso costante di entrate che alimenta la loro attività. 

Allo stesso modo, si nota l’emergere di programmi peer to peer che sviluppano le raccomandazioni sociali in vere e propri azioni di marketing. Programmi come TipFrom. Me facilitano gli acquirenti nel diffondere le raccomandazioni dei loro acquisti ad amici, parenti e colleghi, perché ricevono un premio ogni volta che uno di costoro fa un vero acquisto. La raccomandazione ha un valore bi-direzionale ed incoraggia i consumatori a partecipare più attivamente. 

Questo sarà l’anno di creare delle strategie narrowcast all’interno del social web; per i venditori così da sfruttare le reti sociali e guidare la crescita delle vendite e affinché i consumatori usino i loro canali sui social media per raggiungere nuovi clienti potenzialmente interessati. In altri termini stiamo entrando nell’era dell e-Commerce connesso dove la caratteristica distintiva dell’e-Commerce di successo non è le cose che sai, ma le persone che conosci! 


Fonte: www.giovannicappellotto.it

STRATEGIE WEB 2.0 PER PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Portare la comunicazione nelle piccole e medie imprese rappresenta una delle maggori sfide per il futuro dell'economia del paese. Strategie Web 2.0 rappresentano sicuramente una grande opportunità per la crescita e lo sviluppo ma devono essere sfruttate consapevolmente. Seguendo le ultime notizie dalla Microsoft, elenchiamo alcuni dei nuovi strumenti che le aziende hanno a disposizione per implementare una strategia di marketing innovativa:

Corporate blog, ovvero il blog aziendale che molte aziende creano per stabilire un dialogo con la propria community di utenti. Un corporate blog può essere gestito da un’organizzazione per raggiungere specifici obiettivi, ad esempio:
  • Rilevare feedback di mercato
  • Diffondere il brand
  • Intervenire in tempo reale qualora vengano espressi giudizi negativi sul proprio brand o prodotto
  • Promuovere prodotti di nicchia non facenti parte del core business
  • Dare un’immagine più informale dell’azienda
  • Fornire contenuti sempre aggiornati sulla vita della propria azienda o l’evoluzione del proprio settore.

Video virali, video tipicamente divertenti, collegati al brand dell’azienda che si trasmettono grazie al passaparola spontaneo degli utenti, ciò permette all'azienda di raggiungere il potenziale cliente senza un'azione promozionale diretta, eliminando così la sensazione di invasività che il consumatore può percepire.

Social network, una rete online di persone con interessi e finalità condivise, all’interno dei quali si creano delle relazioni e connessioni. L’azienda può sfruttare le informazioni condivise all’interno dei social network per capire le opinioni degli utenti e per influenzarle.

Feed RSS (Really Simple Syndication), si tratta di un’applicazione attraverso cui gli utenti possono ricevere automaticamente gli ultimi aggiornamenti da un sito, o in posta elettronica o usando un apposito programma web, chiamato aggregatore, in grado di riunire le ultime novità dei feed RSS scelti. Queste applicazioni sono molto utilizzate nel commercio elettronico per informare l’utente delle ultime novità presenti sul sito. Un ulteriore sviluppo permette di ricevere e pubblicare automaticamente sul proprio sito gli RSS pubblicati da siti o blog con cui è gemellato, creando in questo modo comunità di blog, che si arricchiscono l'uno con l'altro. 

E-commerce, ovvero offrire ai clienti l’opportunità di acquistare online i prodotti di un’azienda. Per differenziarsi dai concorrenti, è importante che l’azienda fornisca al cliente che acquista sul web un valore aggiunto rispetto all’acquisto tradizionale. In particolare, l’azienda deve cercare di instaurare un rapporto diretto con la clientela, offrendo proposte d’acquisto che siano il più possibile personalizzabili dal cliente, con suggerimenti, informazioni e offerte speciali personalizzate.

Podcasting e videocasting, strumenti che consentono di proporre agli utenti contenuti audio-video legati al brand e ai prodotti di un’azienda. Questi contenuti possono essere scaricati dal Web e sarà poi l’utente a decidere quando e come ascoltarli o guardarli.

Instant Messaging, è lo strumento di comunicazione istantanea più utilizzato dagli utenti in tutto il mondo e può essere sfruttato anche dalle aziende per comunicare in tempo reale con i propri clienti. Ad esempio, un’agenzia di viaggi potrebbe sfruttare l’instant messaging per discutere e fornire informazioni in tempo reale ad un utente collegato via web. Si tratta di una strategia di marketing one to one che permette all’azienda di offrire ai suoi clienti un servizio personalizzato, grazie al dialogo e all’istantaneità che l’instant messaging consente. 

Mobile marketing, strategie di marketing applicate al canale mobile. In particolare, questo canale offre interessanti opportunità sia per aumentare il livello del servizio di un’azienda al cliente (grazie all’erogazione di servizi core o accessori) sia per sviluppare una strategia di advertising mirato. Un ulteriore sviluppo del mobile marketing consiste nell’offrire al cliente la possibilità di effettuare transazioni direttamente dal proprio telefonino in mobilità e in modo sicuro.

Fonte: www.microsoft.com/italy